Enrico Caruso cantò una sola volta al Teatro di San Carlo nel 1902, in un Elisir d’amore che fu accolto trionfalmente dal pubblico ma con perplessità da alcuni critici, circostanza che amareggiò il tenore napoletano convincendolo ancor più a trasferirsi nel Nuovo Mondo, dove costruì la più straordinaria carriera mai percorsa fino ad allora da un cantante. Il suo legame con Napoli, la città dove aveva mosso i primi passi in campo musicale, è testimoniato dalla conclusione della sua esistenza che avvenne a Napoli nell’agosto del 1921. I funerali si svolsero nella chiesa di San Francesco di Paola, a pochi passi dal Teatro di San Carlo, con una straordinaria affluenza di pubblico che testimoniava l’abbraccio della città.

Il San Carlo ha programmato una serie di manifestazioni di alto profilo artistico e culturale per celebrare il centenario del 2021 e che, in accordo con il Comitato Nazionale, proseguiranno fino a collegarsi idealmente con il centocinquantesimo della nascita che avvenne nel febbraio 1873. La prima manifestazione vedrà una intera giornata dedicata a Caruso, simbolicamente coincidente con la festa di San Gennaro il 19 settembre 2021. Si comincerà dal pomeriggio precedente, il sabato 18 settembre, con un prologo sacro nel Duomo di Napoli con l’esecuzione di una Cantata per San Gennaro dal Coro del Teatro di San Carlo. Poi al mattino del 19 nel museo MeMus del Teatro di San Carlo si svolgerà una Giornata di studi dedicata a Enrico Caruso, con la partecipazione di esperti di chiara fama. Nell’occasione sarà inaugurata nello stesso Museo e presso la vicina Biblioteca Nazionale di Napoli (collezione della Sezione musicale Lucchesi Palli) una esposizione di cimeli e documenti originali di Caruso. Infine la sera nel Teatro, ci sarà il concerto di tre acclamati tenori del nostro tempo in un Gala Omaggio a Caruso con l’Orchestra del San Carlo diretta dal Maestro Mario Armiliato.